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sabato 6 luglio 2019

Nel mare dell'intimita': una mostra sull'archeologia subacquea del Salento

Il Salento è famoso per il suo territorio, per il suo paesaggio,ma anche per i diversi  popoli che nei secoli si sono succeduti, e per il suo amato e splendido mare, con acque cristalline e ricco di storia, e storie di migliaia di gente che lo ha attraversato.

Lo storico e linguista Mario Cosmai afferma che la parola "salento" derivi da "salum", cioè “terra circondata dal mare”. Il mio viaggio oggi vi vuole portare qui', nella "terra circondata dal mare, Mar Adriatico e mar Jonio", i due mari che si incontrano nelle acque di S.Maria di Leuca, come se si scontrassero e abbracciassero.

E vi porto in quest'avventura attraverso una mostra dal titolo "Nel mare dell'intimità, l'archeologia subacquea racconta il Salento", che si può visitare negli spazi interni dell'Aeroporto di Brindisi fino al 5 luglio 2020. 
Un luogo insolito per una mostra, ma con effetto magico e particolare, che per il suo significato unisce tutti i viaggiatori che arrivano o partono da questa terra.
Il viaggiatore viene immerso in un viaggio che dura da secoli, con i mille pericoli di quanti si sono "azzardati" già dall'antichità nell'attraversare l'Adriatico.
Anche l'aeroporto è come il porto, migliaia di gente e  storie che si intrecciano, che migrano, di viaggi fatti di speranze.
La mostra ha un allestimento con il tema pricipale il mare, che diventa la voce narrante, e che dal suo fondo ha portato in vita antichi splendori,  reperti archeologici rinvenuti nei fondali marini delle coste del salento, da Torre Guaceto a Porto Cesareo.

Ph. Jovanka Ignoni
Ph. Jovanka Ignoni






Ph. Jovanka Ignoni
Ph. Jovanka Ignoni


Ph. Jovanka Ignoni




Ph. Jovanka Ignoni
Ph. Jovanka Ignoni
Ph. Jovanka Ignoni

Ph. Jovanka Ignoni

Ph. Jovanka Ignoni

Ph. Jovanka Ignoni

Ph. Jovanka Ignoni

Ph. Jovanka Ignoni

Ph. Jovanka Ignoni

Ph. Jovanka Ignoni


Ph. Jovanka Ignoni

Ph. Jovanka Ignoni
Ph. Jovanka Ignoni

La mostra è organizzata in diversi sezioni, tra reperti di navi antiche e recenti, ricostruzioni 3D, arte contemporanea ed è l'inizio di un viaggio che continua in altri musei del Salento, tra Taranto, Brindisi, Lecce, Nardò, Gallipoli, Carovigno, Torre Guaceto, Porto Cesareo, Rocavecchia. Cosa aspettate? Per visitarla basta "prendere un aereo" o se volete una guida archeologa prenotate sul sito http://www.nelmaredellintimita.it/ e sarete trascinati in una, cento, mille storie del passato.Vi emozionerete!


Ph. Jovanka Ignoni

La barca dell'accoglienza

Era una giornata calda, Luis era sulla spiaggia a raccogliere conchiglie e a scrutare il mare con il suo binocolo; lo faceva spesso, era un modo per immaginare chi viveva dalla parte opposta della sua costa.
Era un ragazzo di un paesino non molto lontano e ogni giorno veniva ad assaporare il pofumo del suo adorato mare.
Ad un tratto in lontananza vede qualcosa che fluttuava tra le onde del mare, ma non capiva cosa fosse. Prende il suo binocolo e su  una piccola barca in difficoltà vede tre persone,  ma purtroppo la barca era troppo lontana.
Aspetta un pò, sperando che la barca si avvicini di più alla riva. ma aspetta, aspetta, all'improvviso vede la barca rovesciarsi. 
Fa un urlo di paura, non sa cosa fare, erano troppo  lontani da poterli soccorrere da solo. Dopo qualche minuto prende coraggio, va a chiedere aiuto ai pescatori che erano nelle vicinanze, appena tornati dalla loro pesca.
Racconta loro cosa ha visto e senza pensarci troppo, i pescatori decidono  di andare ad aiutare la piccola barca;  prendono subito il largo con le loro imbarcazioni, e con la speranza di poter salvare i naufraghi.
Dopo tanto finalmente raggiungono ciò che rimaneva della barca ma non vedono i tre che Luis aveva visto. 
I pescatori gridano ad alta voce, "siamo quì, siamo quì, siamo quì per aiutarvi" per diverso tempo, ma non si intravede nessuno. Uno di loro, con più coraggio, si getta nelle acque e scruta per quanto è possibile  il fondale  e tra una risalita ed un altra finalmente comincia a vedere qualcosa.
Riescono a recuperarli e a portarli sulla costa. Sono due ragazzi ed una ragazza più o meno dell'età di Luis, impauriti e con occhi fissi di meraviglia per essere ancora vivi.
Dopo essersi ripresi, ed aver mangiato qualcosa una volta arrivati sulla costa, cominciano a raccontare il loro viaggio incominciato dalla Libia per poi arrivare in Grecia e da quì ripartiti per arrivare nel Salento, per poi magari proseguire per la Germania.
Era stato un viaggio pieno di pericoli, tanti, troppi e continuato dopo un naufragio in cui hanno perso molti dei loro parenti. Raccontano la loro vita, le loro speranze e i loro desideri per una vita migliore in una terra lontana dalla loro, ma sempre con un pensiero rivolto al loro paese che avevano nel cuore, nonostante tutto.
Finalmente però, grazie a Luis ed ai pescatori che si erano sacrificati per loro, non temendo il pericolo e senza pensarci troppo, potevano vivere la loro nuova nascita.
Da allora infatti, i tre furono accolti nel paese di Luis, iniziarono a studiare e a integrarsi e tra loro quattro si instaurò una forte amicizia, un legame che nessuno avrebbe rovinato. 
Per i "naufraghi" era segno della loro riconoscenza per chi li aveva salvati ed accolti in una grande terra, terra di accoglienza, il Salento.  (Jovanka Ignoni)

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